Parte I. Conosciamo qualcosa di Peter Freestone, il cuoco, l’assistente personale, l’amico di Freddie
Nome: Peter Richard Leslie Freestone
Luogo di nascita: Carshalton, Surrey, Regno Unito
Data di nascita: 8 Gennaio 1955
Dove vive: Repubblica Ceca
Cosa fa per vivere (lavoro): tante cose
Piatto preferito: cambia ogni giorno
Bevanda preferita: acqua liscia
Colore preferito: diversi toni di blu
Il posto preferito del mondo: casa mia
Canzone dei Queen che preferisci: My Melancholy Blues
Molti fan non sanno come hai iniziato a lavorare per Freddie, puoi dircelo?
Nel 1979 lavoravo per il Royal Ballet alla Royal Opera House di Londra. Freddie Mercury era l’ospite d’onore al galà di beneficenza con il Royal Ballet. Si esibì con i ballerini in Crazy Little Thing Called Love e Bohemian Rapsody. Ci incontrammo al party che ne seguì e mi chiese che lavoro facevo. Dissi che mi occupavo dei costumi per la compagnia di ballo. Tre settimane dopo ricevetti una telefonata dal management dei Queen nella quale mi si chiedeva se fossi stato disponibile a curare i costumi per il Crazy Tour dei Queen in Inghilterra.
Qual è la sensazione che si prova a lavorare ogni giorno fianco a fianco con una star, con una celebrità? Quali sono i lati positivi e quelli negativi?
Il lavoro è lavoro. Non c’è molta differenza se lo si fa per una star o per il direttore di una compagnia. Stare con un amico porta via lo stress di un lavoro che ti impegna 24 ore al giorno. Si tratta di 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, ma ti permette di girare il mondo intero.
Come e quando hai iniziato ad essere, non solo l’assistente, ma anche un amico di Freddie?
L’amicizia iniziò lo stesso giorno in cui iniziai a lavorare, nel novembre del 1979; il lavoro di assistente iniziò nel 1980.
Per quanto riguarda Montreux, quando è stata la prima volta che ci sei stato? Com’è stato?
Andai a Montreux per la prima volta nel 1981. Era un sogno che diventava realtà. A quei tempi la Svizzera era uno di quei posti in cui non avrei mai pensato di andare, come il Brasile!
Come venne fuori l’idea del Tour Bavarese? Dicci qualcosa di questo “Giorno Indimenticabile”
Col tempo, molta della storia musicale è sparita da Montreux. Il Ristorante Bavaria, che spesso i Queen frequentavano durante le registrazioni a Montreux sarebbe stato demolito agli inizi del 2008. Per questo Montreuxmusic pensò di creare questo tour per dare ai fan un’ultima opportunità per visitare questo posto, dando anche la possibilità di poter assaggiare alcuni piatti che cucinavo per Freddie, a casa. Era anche incluso un giro in barca per vedere la Duck House, l’appartamento di Freddie e una visita al Montreux Palace Hotel nel quale io e Freddie ci sentivamo come a casa, in occasione di alcune visite lì.
Peter, hai già scritto 2 libri su Freddie, giusto? Parlacene un po’, dicci come è venuta fuori l’idea e se c’è l’intenzione di tradurli in altre lingue.
Il primo non è nato come un libro. Era il risultato di tre anni di terapia per me, in cui avevo parlato a David Evans di Freddie. Dopo varie richieste, passammo 6 mesi a cercare di dare un ordine alle parole e così venne pubblicato il primo libro. Il secondo era solo per raccontare cosa rimane di Freddie da quando non c’è più e quanto l’interesse sia ancora vivo intorno alla sua figura e alla sua musica, dopo tutto questo tempo. Sono felice di dire che il primo libro è già stato pubblicato in inglese, giapponese, italiano e ungherese. Sta ai vari editori nei vari Paesi contattare la Music Sales in Inghilterra per le traduzioni o altri progetti editoriali.
Sappiamo che stai tenendo d’occhio una cover band australiana chiamata “It’s a kind of magic”. Dicci qualcosa di loro e se c’è volontà di suonare qui in America Latina
Sono una band eccellente che ti dà l’impressione di stare di fronte ai veri Queen dei tempi d’oro, con Freddie. Hanno suonato in giro per il mondo. Per quest’anno ci sono alcune date confermate in Sud Africa. Se c’è qualche promoter interessato a loro, in qualunque altro Paese, è possibile contattarli su www.queen.it’sakindofmagic.com
Dopo la morte di Freddie, giravano voci sulla tua sieropositività, dopo che eri stato visto recarti in ospedale. Come hai affrontato questa cosa? Cosa si prova ad essere circondato dai pregiudizi?
Le voci sono iniziate quando un quotidiano britannico riportò una notizia falsa, secondo la quale io ero uno degli amanti di Freddie. Ciò portò la gente a pensare che se io avevo dormito con Freddie lui doveva avermi fatto contrarre l’aids. Come ho già ribadito più volte, non eravamo amanti!
Sei ancora in contatto con gli altri membri del gruppo? Con la famiglia di Freddie? Con Jim? Con Mary?
Saltuariamente
Sai cosa ne è stato dei gatti di Freddie?
Oscar andò via da casa. Tiffany morì quando Freddie era ancora in vita. Delilah, Goliath e Miko rimasero a Garden Lodge, mentre a Romeo e Lily fu trovata una nuova casa.
Cosa pensi del fatto che Mary ha fatto ridipingere le mura di Garden Lodge? Sei d’accordo?
Mary non aveva molta scelta. I vicini si sono lamentati al Consiglio di Kensington per il fatto che la strada appariva molto disordinata e che il valore delle loro proprietà stava scendendo.
Cosa ne pensi dei nuovi “Queen+Paul Rodgers”? I Queen senza Freddie sono sempre i Queen per te?
Brian e Roger sono musicisti. Freddie ha passato molto tempo a dar loro del materiale su cui lavorare quando lui non ci sarebbe stato più. Non avrebbe voluto che smettessero di suonare solo perché lui non c’era più. Ci hanno messo tanto a trovare qualcuno con cui c’era il feeling giusto per suonare insieme. Aspetto con ansia il loro nuovo lavoro.
Peter, 16 anni senza Freddie. Cosa ti manca di più di quei giorni trascorsi con lui?
Mi manca il migliore amico ch’io abbia mai avuto
Parte II. Parliamo di Freddie, l’amico
Piatto preferito: cibo speziato
Bevanda preferita: Tè Earl Grey con latte e due zollette di zucchero. Vodka e acqua tonica
Show televisivo preferito: Countdown
Fiore preferito: fresie di colore giallo
Colore preferito: giallo
Artista preferito: molti
Posto preferito nel mondo: Garden Lodge, Giappone
Concerto dei Queen preferito: Live Aid
Freddie era diverso quando stava a casa rispetto a quando era fuori (occasioni pubbliche ecc)?
C’erano due Freddie Mercury! In pubblico era il grande uomo di spettacolo, la superstar. In casa era un tipo tranquillo, riflessivo, e trascorreva il suo tempo con gli amici e i suoi gatti.
Per quanto riguarda Freddie e Montreux, qual è il ricordo più vivo e più bello? Quali momenti?
Trattandosi di Freddie, sono tanti, ma su tutti, Under Pressure.
A proposito, durante il nostro incontro a Montreux, di fronte ai Mountains Studios, hai raccontato delle registrazioni di Under Pressure. Vuoi parlarcene?
I Queen erano in studio a lavorare quando arrivò David Bowie. Cominciarono a improvvisare e iniziò a venir fuori una canzone. La band uscì per mangiare qualcosa, lasciando David Bowie e David Richards, il produttore, in studio a proseguire il lavoro. Poco dopo la band rientrò e apprezzò ciò che i due David avevano fatto. Andarono avanti a lungo e alla fine, dopo quasi 18 ore venne fuori “Under Pressure” quasi completa. Due giorni dopo Freddie e David finirono l’opera in un’altra sessione di 24 ore a New York.
Freddie+John+Brian+Roger… Queen… come erano realmente i rapporti fra loro? Professionali o di amicizia? Cosa pensava Freddie dei vari membri del gruppo?
Per lavorare come hanno fatto per più di venti anni bisognava che ci fosse una forte amicizia. Erano anche le persone più professionali ch’io avessi mai incontrato. Come in tutte le relazioni, di tanto in tanto c’erano momenti di tensione, ma ciò rafforzava l’amicizia.
Ci sono sempre state delle voci sul rapporto di Freddie e Roger…
E’ la prima volta che lo sento! Per quel che ne so non c’è MAI stata una relazione sessuale fra loro!
Come e quando Freddie ti disse di essere positivo all’ HIV ?
Freddie me lo disse nell’estate del 1987. Ero in cucina, arrivò e me lo disse. Disse anche che era un argomento di cui non avrebbe più parlato.
Perché non usò la sua immagine pubblica per essere un modello della lotta contro l’aids?
Freddie passò 4 anni della sua vita a proteggere le persone a lui care, la sua famiglia e i suoi amici dalla costante curiosità della stampa, che sarebbe stata ancora più pressante se avesse parlato delle sue condizioni. So queste cose personalmente, considerando quello che succedeva il sabato fuori da Garden Lodge, quando i giornalisti mi davano letteralmente la caccia!
Per me, essere riconosciuto da te a Montreux, è stata una cosa che mi ha fatto davvero piacere. Quali sono i ricordi legati al Brasile? Cosa pensava Freddie del nostro Paese?
Ricordo lo spettacolo e anche il grande party all’hotel. Freddie pensava che i brasiliani fossero persone molto amichevoli e ricordo una volta in cui andammo a far shopping circondati da guardie del corpo. Entrammo in un negozietto dove solo una o due guardie poterono entrare. La gente nel negozio, sia lo staff che gli altri clienti, furono molto gentili con Freddie.
Alcuni sostengono che al Festival Rock’n Rio Freddie distrusse il suo camerino e Jim, nel suo libro, dice che di ritorno da Rock in Rio era triste, di cattivo umore. Cosa ricordi di ciò?
Freddie distruggeva spesso il suo camerino se si verificava qualche inconveniente tecnico, o se sentiva di non aver dato il massimo! Non so darti dettagli più specifici di questo particolare evento, perché non lo ricordo bene.
Tornando alla malattia, come fu la sua lotta contro l’aids? E i suoi ultimi giorni?
Come per tutti coloro che soffrono di questa malattia, si tratta di una lotta dura. Accettò l’idea che aveva poco tempo da vivere e decise che avrebbe trascorso il tempo che gli rimaneva creando musica. La musica era la sua vita e credo che sia ciò che l’ha tenuto in vita per un altro paio d’anni. Negli ultimi giorni, sapeva quello che stava accadendo e l’aveva accettato, e trascorse quel tempo con i suoi amici più cari e la sua famiglia.
Cosa preoccupava o infastidiva Freddie, come persona?
A Freddie interessava dare il meglio con la sua musica, creare il meglio che potesse e esibirsi al massimo delle sue possibilità. Era un perfezionista e come tale aveva mille preoccupazioni.
Come ricordi Freddie?
Peter, dacci una definizione di Freddie
Posso dare un’unica risposta alle due domande! Per me Freddie era l’amico più gentile, generoso e leale ch’io avessi mai avuto. Mi ha insegnato la vita, l’amore, l’arte e ad apprezzare l’amicizia, insegnamenti che porto tutt’ora con me. Freddie era un maestro di VITA, da cui tutti quelli che l’hanno conosciuto hanno potuto imparare qualcosa.
(L'intervista è tratta da Queenbrasil.com mentre la traduzione è opera della mia devota collaboratrice Miky)
Luogo di nascita: Carshalton, Surrey, Regno Unito
Data di nascita: 8 Gennaio 1955
Dove vive: Repubblica Ceca
Cosa fa per vivere (lavoro): tante cose
Piatto preferito: cambia ogni giorno
Bevanda preferita: acqua liscia
Colore preferito: diversi toni di blu
Il posto preferito del mondo: casa mia
Canzone dei Queen che preferisci: My Melancholy Blues
Molti fan non sanno come hai iniziato a lavorare per Freddie, puoi dircelo?
Nel 1979 lavoravo per il Royal Ballet alla Royal Opera House di Londra. Freddie Mercury era l’ospite d’onore al galà di beneficenza con il Royal Ballet. Si esibì con i ballerini in Crazy Little Thing Called Love e Bohemian Rapsody. Ci incontrammo al party che ne seguì e mi chiese che lavoro facevo. Dissi che mi occupavo dei costumi per la compagnia di ballo. Tre settimane dopo ricevetti una telefonata dal management dei Queen nella quale mi si chiedeva se fossi stato disponibile a curare i costumi per il Crazy Tour dei Queen in Inghilterra.
Qual è la sensazione che si prova a lavorare ogni giorno fianco a fianco con una star, con una celebrità? Quali sono i lati positivi e quelli negativi?
Il lavoro è lavoro. Non c’è molta differenza se lo si fa per una star o per il direttore di una compagnia. Stare con un amico porta via lo stress di un lavoro che ti impegna 24 ore al giorno. Si tratta di 24 ore al giorno, 365 giorni all’anno, ma ti permette di girare il mondo intero.
Come e quando hai iniziato ad essere, non solo l’assistente, ma anche un amico di Freddie?
L’amicizia iniziò lo stesso giorno in cui iniziai a lavorare, nel novembre del 1979; il lavoro di assistente iniziò nel 1980.
Per quanto riguarda Montreux, quando è stata la prima volta che ci sei stato? Com’è stato?
Andai a Montreux per la prima volta nel 1981. Era un sogno che diventava realtà. A quei tempi la Svizzera era uno di quei posti in cui non avrei mai pensato di andare, come il Brasile!
Come venne fuori l’idea del Tour Bavarese? Dicci qualcosa di questo “Giorno Indimenticabile”
Col tempo, molta della storia musicale è sparita da Montreux. Il Ristorante Bavaria, che spesso i Queen frequentavano durante le registrazioni a Montreux sarebbe stato demolito agli inizi del 2008. Per questo Montreuxmusic pensò di creare questo tour per dare ai fan un’ultima opportunità per visitare questo posto, dando anche la possibilità di poter assaggiare alcuni piatti che cucinavo per Freddie, a casa. Era anche incluso un giro in barca per vedere la Duck House, l’appartamento di Freddie e una visita al Montreux Palace Hotel nel quale io e Freddie ci sentivamo come a casa, in occasione di alcune visite lì.
Peter, hai già scritto 2 libri su Freddie, giusto? Parlacene un po’, dicci come è venuta fuori l’idea e se c’è l’intenzione di tradurli in altre lingue.
Il primo non è nato come un libro. Era il risultato di tre anni di terapia per me, in cui avevo parlato a David Evans di Freddie. Dopo varie richieste, passammo 6 mesi a cercare di dare un ordine alle parole e così venne pubblicato il primo libro. Il secondo era solo per raccontare cosa rimane di Freddie da quando non c’è più e quanto l’interesse sia ancora vivo intorno alla sua figura e alla sua musica, dopo tutto questo tempo. Sono felice di dire che il primo libro è già stato pubblicato in inglese, giapponese, italiano e ungherese. Sta ai vari editori nei vari Paesi contattare la Music Sales in Inghilterra per le traduzioni o altri progetti editoriali.
Sappiamo che stai tenendo d’occhio una cover band australiana chiamata “It’s a kind of magic”. Dicci qualcosa di loro e se c’è volontà di suonare qui in America Latina
Sono una band eccellente che ti dà l’impressione di stare di fronte ai veri Queen dei tempi d’oro, con Freddie. Hanno suonato in giro per il mondo. Per quest’anno ci sono alcune date confermate in Sud Africa. Se c’è qualche promoter interessato a loro, in qualunque altro Paese, è possibile contattarli su www.queen.it’sakindofmagic.com
Dopo la morte di Freddie, giravano voci sulla tua sieropositività, dopo che eri stato visto recarti in ospedale. Come hai affrontato questa cosa? Cosa si prova ad essere circondato dai pregiudizi?
Le voci sono iniziate quando un quotidiano britannico riportò una notizia falsa, secondo la quale io ero uno degli amanti di Freddie. Ciò portò la gente a pensare che se io avevo dormito con Freddie lui doveva avermi fatto contrarre l’aids. Come ho già ribadito più volte, non eravamo amanti!
Sei ancora in contatto con gli altri membri del gruppo? Con la famiglia di Freddie? Con Jim? Con Mary?
Saltuariamente
Sai cosa ne è stato dei gatti di Freddie?
Oscar andò via da casa. Tiffany morì quando Freddie era ancora in vita. Delilah, Goliath e Miko rimasero a Garden Lodge, mentre a Romeo e Lily fu trovata una nuova casa.
Cosa pensi del fatto che Mary ha fatto ridipingere le mura di Garden Lodge? Sei d’accordo?
Mary non aveva molta scelta. I vicini si sono lamentati al Consiglio di Kensington per il fatto che la strada appariva molto disordinata e che il valore delle loro proprietà stava scendendo.
Cosa ne pensi dei nuovi “Queen+Paul Rodgers”? I Queen senza Freddie sono sempre i Queen per te?
Brian e Roger sono musicisti. Freddie ha passato molto tempo a dar loro del materiale su cui lavorare quando lui non ci sarebbe stato più. Non avrebbe voluto che smettessero di suonare solo perché lui non c’era più. Ci hanno messo tanto a trovare qualcuno con cui c’era il feeling giusto per suonare insieme. Aspetto con ansia il loro nuovo lavoro.
Peter, 16 anni senza Freddie. Cosa ti manca di più di quei giorni trascorsi con lui?
Mi manca il migliore amico ch’io abbia mai avuto
Parte II. Parliamo di Freddie, l’amico
Piatto preferito: cibo speziato
Bevanda preferita: Tè Earl Grey con latte e due zollette di zucchero. Vodka e acqua tonica
Show televisivo preferito: Countdown
Fiore preferito: fresie di colore giallo
Colore preferito: giallo
Artista preferito: molti
Posto preferito nel mondo: Garden Lodge, Giappone
Concerto dei Queen preferito: Live Aid
Freddie era diverso quando stava a casa rispetto a quando era fuori (occasioni pubbliche ecc)?
C’erano due Freddie Mercury! In pubblico era il grande uomo di spettacolo, la superstar. In casa era un tipo tranquillo, riflessivo, e trascorreva il suo tempo con gli amici e i suoi gatti.
Per quanto riguarda Freddie e Montreux, qual è il ricordo più vivo e più bello? Quali momenti?
Trattandosi di Freddie, sono tanti, ma su tutti, Under Pressure.
A proposito, durante il nostro incontro a Montreux, di fronte ai Mountains Studios, hai raccontato delle registrazioni di Under Pressure. Vuoi parlarcene?
I Queen erano in studio a lavorare quando arrivò David Bowie. Cominciarono a improvvisare e iniziò a venir fuori una canzone. La band uscì per mangiare qualcosa, lasciando David Bowie e David Richards, il produttore, in studio a proseguire il lavoro. Poco dopo la band rientrò e apprezzò ciò che i due David avevano fatto. Andarono avanti a lungo e alla fine, dopo quasi 18 ore venne fuori “Under Pressure” quasi completa. Due giorni dopo Freddie e David finirono l’opera in un’altra sessione di 24 ore a New York.
Freddie+John+Brian+Roger… Queen… come erano realmente i rapporti fra loro? Professionali o di amicizia? Cosa pensava Freddie dei vari membri del gruppo?
Per lavorare come hanno fatto per più di venti anni bisognava che ci fosse una forte amicizia. Erano anche le persone più professionali ch’io avessi mai incontrato. Come in tutte le relazioni, di tanto in tanto c’erano momenti di tensione, ma ciò rafforzava l’amicizia.
Ci sono sempre state delle voci sul rapporto di Freddie e Roger…
E’ la prima volta che lo sento! Per quel che ne so non c’è MAI stata una relazione sessuale fra loro!
Come e quando Freddie ti disse di essere positivo all’ HIV ?
Freddie me lo disse nell’estate del 1987. Ero in cucina, arrivò e me lo disse. Disse anche che era un argomento di cui non avrebbe più parlato.
Perché non usò la sua immagine pubblica per essere un modello della lotta contro l’aids?
Freddie passò 4 anni della sua vita a proteggere le persone a lui care, la sua famiglia e i suoi amici dalla costante curiosità della stampa, che sarebbe stata ancora più pressante se avesse parlato delle sue condizioni. So queste cose personalmente, considerando quello che succedeva il sabato fuori da Garden Lodge, quando i giornalisti mi davano letteralmente la caccia!
Per me, essere riconosciuto da te a Montreux, è stata una cosa che mi ha fatto davvero piacere. Quali sono i ricordi legati al Brasile? Cosa pensava Freddie del nostro Paese?
Ricordo lo spettacolo e anche il grande party all’hotel. Freddie pensava che i brasiliani fossero persone molto amichevoli e ricordo una volta in cui andammo a far shopping circondati da guardie del corpo. Entrammo in un negozietto dove solo una o due guardie poterono entrare. La gente nel negozio, sia lo staff che gli altri clienti, furono molto gentili con Freddie.
Alcuni sostengono che al Festival Rock’n Rio Freddie distrusse il suo camerino e Jim, nel suo libro, dice che di ritorno da Rock in Rio era triste, di cattivo umore. Cosa ricordi di ciò?
Freddie distruggeva spesso il suo camerino se si verificava qualche inconveniente tecnico, o se sentiva di non aver dato il massimo! Non so darti dettagli più specifici di questo particolare evento, perché non lo ricordo bene.
Tornando alla malattia, come fu la sua lotta contro l’aids? E i suoi ultimi giorni?
Come per tutti coloro che soffrono di questa malattia, si tratta di una lotta dura. Accettò l’idea che aveva poco tempo da vivere e decise che avrebbe trascorso il tempo che gli rimaneva creando musica. La musica era la sua vita e credo che sia ciò che l’ha tenuto in vita per un altro paio d’anni. Negli ultimi giorni, sapeva quello che stava accadendo e l’aveva accettato, e trascorse quel tempo con i suoi amici più cari e la sua famiglia.
Cosa preoccupava o infastidiva Freddie, come persona?
A Freddie interessava dare il meglio con la sua musica, creare il meglio che potesse e esibirsi al massimo delle sue possibilità. Era un perfezionista e come tale aveva mille preoccupazioni.
Come ricordi Freddie?
Peter, dacci una definizione di Freddie
Posso dare un’unica risposta alle due domande! Per me Freddie era l’amico più gentile, generoso e leale ch’io avessi mai avuto. Mi ha insegnato la vita, l’amore, l’arte e ad apprezzare l’amicizia, insegnamenti che porto tutt’ora con me. Freddie era un maestro di VITA, da cui tutti quelli che l’hanno conosciuto hanno potuto imparare qualcosa.
(L'intervista è tratta da Queenbrasil.com mentre la traduzione è opera della mia devota collaboratrice Miky)
BELLA INTERVISTA, GRAZIE ROBJ PER AVERLA POSTATA!
BELLO DAVVERO.... ! IO SN UNA FAN SFEGATATA DEI MAGNIFICI QUEEN, MA SOPRATUTTO DI FREDDIE MERCURY... SONO ARRIVATA SUL TUO BLOG PERCHè CERCAVO QUALCOSA SU PHOEBE CHE MI DICONO ABBIA SCRITTO UN LIBRO... POTRESTI CONTTATTARMI E DIRMI SE è UNA NOTIZIA VERA E DARMI IL TITOLO? GRZ 1000...mi piace qst link!