Montreux si trova sul fianco svizzero del lago di Lemano, a sud di Ginevra, proprio di fronte a quelle vette imbiancate che si sgorgono sulla copertina di “Made In Heaven”. La città nuova segue la morbida curva del lago per diversi chilometri. Ai suoi palazzi moderni, al grattacielo del casinò, al minuscolo e grazioso molo, alle villette dai giardini sempre rigogliosi, si avvicendano gli edifici fabbricati agli albori del Novecento, costruzioni rupestri da cartolina, innalzate attorno alle tipiche vie strette e lastricate. La città vecchia, invece, è così similare alla tipica città elvetica che abitualmente si può ammirare in Tv durante le reclame di cioccolatini “made in Suisse”. I forti effluvi lacustri , le aiuole ben curate, e i marciapiedi rosati sfiorano il lago e invitano lo sguardo a sbirciare più lontano, verso le imponenti montagne e le acque dei ghiacciai che scendono a valle a rotta di collo. E’ tutto cosi tremendamente pacifico! Questa piccola cittadina, diventò inizialmente celebre per il Montreux Jazz Festival, che si ripete ogni anno nel mese di luglio dal 1967 ma contribuì alla sua consacrazione anche la famosissima canzone “Smoke on the Water” dei Deep Purple, che narra un episodio avvenuto proprio a Montreux nel 1971, quando un fan di Frank Zappa incendiò il Casinò (poi riaperto nel 1975). Dal 1978, come molti di voi sanno, Montreux diventò poi uno dei quartieri generali dei Queen. La band comprò i “"Mountain Studios”, gli studi di registrazione che ancora oggi appartengono al produttore del gruppo, David Richards. I Queen sono anche apparsi nelle edizioni del 1984 e 1986 al Festival della Rosa d'Oro, e il chitarrista Brian May nel 2001 suonò al Jazz Festival. Il nostro viaggio nei meandri di Montreux comincia da dove, solitamente, finisce: "place du Marché", dove è situata la statua di Freddie. La piazza principale della città, "place du Marché", è quella che ospita anche il padiglione fieristico. Ubicata nella parte più moderna di Montreux, alla fine di “Rue Grande”, converge proprio sul lago; qui, a un tiro di schioppo dal lago e alla destra del piccolo molo ligneo, fa bella mostra di sè la statua di Freddie Mercury: Inaugurata maestosamente nel 1996 alla presenza dei parenti e degli amici più cari, la statua è opera della scultrice Irena Sedlecka. Alta circa 2 metri e mezzo, di bronzo, posa su un piedistallo in cemento e incuriosisce tutti i passanti, anche quelli profani. È qui il fulcro della città per ogni fans dei Queen ed è qui che ci si raccoglie per ore a scrutare il lago, a cantare le memorabili canzoni del passato, a riflettere sulla vita e sull’'arte di Freddie. Da qui si può procedere costeggiando il lago fino a giungere al casinò dove sono ubicati i “Mountain Studios”. Le pareti intorno alla piccola porta, sono completamente ricoperte di scritte, dediche che negli anni i fans hanno lasciato al loro adorato idolo. Gli “studios”, in realtà, non sono più lì… dal 2003, purtroppo, tutto il materiale è stato traslocato in un altro luogo, ma è pur sempre quello il sito dove tanti dei successi dei Queen sono stati scritti e registrati, dove hanno composto “Let Me Entertain you” pezzo che diventerà il punto di forza di molti tours, specialmente in quelli americani. Il brano compare nell’album “Jazz” titolo che non ha nulla a che vedere con lo stile musicale omonimo ma è un tributo che il gruppo ha offerto alla consueta manifestazione che si svolge proprio ogni anno in questa cittadina. Sempre rimanendo nell’ambito di questo album non si può dimenticare un aneddoto che riguarda Brian: nella stesura di "Dead On Time", il riccioluto chitarrista decise di registrare il tuono durante un temporale e nel farlo scivolò maldestramente sul suolo bagnato grattuggiandosi così il fondoschiena! E come si fa a dimenticare il casuale incontro in quegli studi col chitarrista degli Yes (Steve Howe) che portò alla creazione del meraviglioso riff di flamenco all’interno di “Innuendo” o la celestiale “A Winter’s Tale”, nella quale troviamo uno scorcio passionale, una descrizione densa d’amore per un luogo che toglie il fiato, appunto Montreux: la malattia ha reso Freddie molto più vicino alle cose comuni, a ritrovare i valori che col tempo erano andati persi e a rendere le cose di tutti i giorni importanti; osservando il video potrete verificare di persona che il paesaggio è proprio così come viene descritto: i cigni galleggiano sull'acqua, la gente passeggia sulle splendide rive del lago e l'atmosfera è elettrizzante: il contrasto fra le rive del lago e le alte montagne che lo circondano rendono la scena veramente emozionante. All'interno degli "studios" si potevano osservare gli strumenti e l'oggettistica (sedie, divani, microfoni ecc..) così come si trovavano al momento della registrazione di “Innuendo” e delle ultime canzoni poi apparse in “Made In Heaven”. Il tempo si era arrestato… Proseguendo verso "Villeneuve" in uno degli anonimi palazzi residenziali nella zona di "Territet" troviamo l'appartamente di Freddie, l'ultimo in cui visse nella cittadina elvetica. Tornando indietro, prendendo il traghetto, si può ammirare da lontano la piccola rimessa per le barche della “Duckhouse”, la casa che Freddie e gli altri membri dei Queen, affittavano quando dovevano registrare ai “Mountain Studios”. La piccola costruzione in legno è uno dei soggetti della bellissima copertina di “Made In Heaven” e si ha la percezione, guardandola per la prima volta, di vedere un posto gradevole, prezioso, dove potersi sentire al riparo da tutto.
Ogni anno, dal 2003, a settembre, nella cittadina svizzera ha luogo il Freddie Mercury Memorial Day, dove centinaia di fans possono prendere diretto contatto con gli ambienti frequentati da Freddie Mercury durante il soggiorno svizzero.
Ogni anno, dal 2003, a settembre, nella cittadina svizzera ha luogo il Freddie Mercury Memorial Day, dove centinaia di fans possono prendere diretto contatto con gli ambienti frequentati da Freddie Mercury durante il soggiorno svizzero.
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